Quanto spendono i comuni per i controlli tributari Bilanci dei comuni

L’evasione fiscale sottrae entrate fondamentali per garantire i servizi e la stabilità della macchina amministrativa. Le spese medie per i meccanismi di controllo e riscossione nei comuni italiani, però, sono pari a poco più di 26 euro a persona.

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I comuni provvedono ai controlli relativi ai tributi di propria competenza. Come per gli altri enti pubblici, è loro compito predisporre dei sistemi di riscossione e controllo, con uscite che vengono poi contabilizzate all’interno dei bilanci.

L’evasione fiscale mina la qualità dei servizi.

Le entrate tributarie sono una delle principali fonti di finanziamento dei comuni: come abbiamo già approfondito in passato, ammontano all’incirca a un quarto degli incassi delle amministrazioni italiane. L’evasione fiscale quindi può avere degli effetti di un certo rilievo sulla qualità dei servizi forniti dai comuni, essenziali per la vita delle comunità. Inoltre, la sottrazione delle risorse può incidere anche sulla pressione tributaria: per mantenere lo stesso livello di prestazioni, sono necessarie più entrate dai contribuenti e si sfrutta la propensione da parte di coloro che correttamente pagano.

Per avere un’idea concreta di quanto possono incidere a livello di bilancio, viene calcolata la propensione al tax gap, che rappresenta quanto viene evaso sul totale di ciò che dovrebbe entrare all’interno delle casse dello stato.

Secondo l’ultima relazione sull’economia non osservata, nel 2020 l’imposta più evasa è l’Irpef da lavoro autonomo: si stima che il 68,7% del gettito teorico risulti evaso. Seguono Imu-Tasi (25,1%), Ires (23,7%) e Iva (19,3%). Attività di controllo e sistemi efficienti di riscossione sono quindi un elemento strategico per gli enti pubblici, a partire dai comuni.

Le spese dei comuni per la gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

All’interno della prima missione di spesa c’è una voce relativa a questo tipo di operazioni. Si includono tutte le attività di amministrazione e gestione dei servizi fiscali, dalla riscossione all’accertamento, comprese le spese per enti concessionari della riscossione dei tributi.

Sono comprese anche tutte le uscite legate ai contenziosi tributari, a tutto ciò che riguarda la ricerca per la fiscalità del comune, le procedure informatiche per operazioni in contesto fiscale e l’ambito catastale.

I dati mostrano la spesa per cassa per la gestione delle entrate tributarie. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)

Si trovano tutte nel centro-nord le grandi città che spendono di più per la gestione dei tributi. Nel dettaglio, Venezia spende 192,98 euro pro capite, circa il doppio rispetto alla seconda (Trieste, 88,33). Uscite minori invece a Roma (11,92), Napoli (8,94) e Catania (6,19).

Se invece si considerano tutti i comuni italiani, la spesa media ammonta a 26,12 euro a persona. In media, gli importi maggiori si registrano nelle amministrazioni dei territori autonomi della Valle d’Aosta (196,26), di Trento (82,42) e del Friuli-Venezia Giulia (69,15). Spendono di meno invece i comuni siciliani (17,88), veneti (16,92) e campani (15,49).

I dati mostrano la spesa per cassa per la gestione delle entrate tributarie. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(pubblicati: martedì 31 Gennaio 2023)

Sono due i comuni valdostani che spendono di più: Ayas (1.187,01 euro pro capite corrispondenti a 1,6 milioni in termini assoluti) e Gressoney-Saint-Jean (1.014,38 a persona, in tutto 810mila). Si tratta delle due amministrazioni che nella regione superano i mille euro pro capite di spesa. Il capoluogo invece riporta uscite pari a 295,15 euro a persona, comunque oltre dieci volte la media nazionale.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa per la gestione delle entrate tributarie. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(pubblicati: martedì 31 Gennaio 2023)

È Moggio, comune in provincia di Lecco, l’ente che spende di più per i controlli tributari: si tratta di 2.444,19 euro pro capite, in termini assoluti circa 1,1 milioni di euro. Seguono la già citata Ayas (Aosta, 1.187,01), Lignano Sabbiadoro (Udine, 1.115,9) e Picinisco (Frosinone, 1.107,13). Sono in tutto sei le amministrazioni che registrano spese superiori ai mille euro pro capite.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Pexelslicenza

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