Le amministrazioni e il sostegno alle economie locali in periodi di crisi Bilanci dei comuni

Le amministrazioni possono sostenere le imprese sul territorio attraverso importi che vengono contabilizzati nei bilanci. Trieste è la grande città che spende di più, con quasi 30 euro pro capite di uscita.

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In uno scenario economico complesso come quello attuale, è necessario il sostegno dello stato alle attività produttive. Anche i comuni hanno un ruolo importante, con uscite dedicate al sostegno delle realtà locali.

Nella recente nota mensile rilasciata da Istat si delinea un quadro di rallentamento economico, dovuto da inflazione in calo ma ancora elevata e finanziamenti alle attività ridotti. Queste dinamiche hanno un peso importante sui consumatori che, con stipendi che non aumentano, hanno difficoltà nell’acquisto di beni e servizi. I consumi finali nazionali sono infatti in calo dell’0,3% rispetto al mese precedente.

Ma non diminuiscono soltanto le vendite all’interno dei confini: anche le esportazioni subiscono un contraccolpo da questa situazione, essendo diminuite ad agosto del 3,2% rispetto al mese precedente.

Nelle politiche pubbliche possono in questo contesto assumere un ruolo importante gli aiuti dello stato in tutti i suoi livelli, utili a tentare di tornare a livelli economici pre-pandemia. In questo senso le amministrazioni comunali contribuiscono con interventi mirati a livello locale, sintetizzati nei bilanci.

Le spese dei comuni per lo sviluppo economico e per la competitività

Gli importi relativi alle attività di promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale sono comprese in una missione di spesa dedicata. Qui sono inseriti gli interventi di supporto e monitoraggio delle politiche sul territorio ma anche le uscite dedicate alla ricerca e allo sviluppo.

Ma sono presenti anche altre voci legate a numerosi settori produttivi. Ci sono infatti sezioni dedicate al supporto a industrie, artigianato locale, reti distributive, commercio e altri servizi legati alla pubblica utilità come ad esempio le farmacie.

I dati mostrano la spesa per cassa per lo sviluppo economico e la competitività. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(pubblicati: martedì 31 Gennaio 2023)

È Trieste la grande città con le spese più alte per il sostegno alle attività economiche: si tratta di 29,18 euro pro capite, pari a circa 5,9 milioni. Seguono Napoli (26,55), Venezia (21,14) e Genova (18,32). Sono invece quattro i comuni in cui le spese non raggiungono i 10 euro a persona: Padova (8,65), Verona (7,08), Bologna (4,53) e Messina (3,41).

I dati mostrano la spesa per cassa per lo sviluppo economico e la competitività. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(pubblicati: martedì 31 Gennaio 2023)

Trieste registra il valore di spesa più alto dal 2018 in poi, riportando anche la spesa maggiore nel periodo considerato: il capoluogo friulano ha speso 42,71 euro pro capite proprio nel 2018. A riportare invece l’incremento maggiore tra il 2021 e il 2016 è Venezia (+60,3%), città che ha registrato un aumento importante anche tra il 2020 e il 2021 (+140,8%). Seguono Genova (52,6%) e Torino (14,1%). In calo invece le uscite per Trieste (-14%) e Napoli (-23,8%).

Gli importi riportati nell’ultimo anno dalle grandi città che hanno speso di più sono comunque in linea con la media nazionale, che si assesta a 18,43 euro pro capite. Le amministrazioni che registrano le uscite maggiori sono quelle altoatesine (38,78), valdostane (33,72) e toscane (29). A spendere di meno sono invece i comuni della Puglia (11,14), della Calabria (10,98) e del Veneto (7,82).

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa per lo sviluppo economico e la competitività. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(pubblicati: martedì 31 Gennaio 2023)

Tortorella, in provincia di Salerno, è il comune italiano che spende di più per lo sviluppo economico del territorio: si tratta di 2.324,04 euro pro capite, poco meno di 1,1 milioni in termini assoluti. Come si può vedere dalla pagina dedicata sul portale openbilanci, si tratta principalmente di investimenti. Sono cifre che risentono anche della dimensione demografica del comune, pari a 473 residenti. Altre due amministrazioni superano i mille euro pro capite di uscita: Morigerati (Salerno, 1.083,47) e Exilles (Torino, 1.062,28).

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Arno Seroserlicenza

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