La rilevanza delle donne nel governo e in parlamento Governo e parlamento

Nonostante la prima donna a capo del governo, il ruolo femminile nelle istituzioni è ancora molto limitato. Sia in termini di rappresentanza che di incarichi ricoperti.

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La scorsa settimana abbiamo lanciato la nuova versione di Openparlamento dedicata alla XIX legislatura. Tra le molte novità che abbiamo introdotto c’è anche l’indice di forza che aiuta a valutare il ruolo e la rilevanza dei vari esponenti politici sulla base degli incarichi che questi ricoprono.

Un modo interessante per utilizzare questo indicatore è declinarlo in termini di rappresentanza di genere. Sappiamo infatti che le donne presenti all’interno delle istituzioni sono un numero significativamente più basso rispetto agli uomini. Sommando però la “forza” femminile in base agli incarichi attribuiti possiamo osservare un valore ancora inferiore.

27,9% la forza delle donne sulla base degli incarichi ricoperti nelle istituzioni. 

Questo nonostante l’attuale esecutivo possa vantare la prima presidente del consiglio donna e ben 5 ministre. Un elemento che deve far riflettere sul tema della parità di genere all’interno delle istituzioni.

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Quante donne ci sono all’interno delle istituzioni

Ovviamente se c’è una scarsa presenza femminile nelle istituzioni è fisiologico che la maggior parte degli incarichi di rilievo sia ricoperta da uomini. Tale dinamica chiaramente influisce sulla forza delle donne e quindi anche sulla loro capacità di incidere sull’agenda politica e nel processo decisionale. Perciò, per la nostra analisi, dobbiamo partire dai dati sulla presenza femminile nel governo e in parlamento.

Complessivamente gli esponenti sono 623 (considerando anche i membri dell’esecutivo che non sono stati eletti alla camera o al senato). Di questi solo 209 sono donne, cioè il 33,6%. Nell’esecutivo le donne rappresentano il 30,2%, a Montecitorio il 32,3%. Valore più alto a palazzo Madama, dove le donne rappresentano il 36,1% degli eletti.

Scomponendo i dati tra le varie formazioni politiche presenti nelle istituzioni in esame possiamo trovare risultati molto diversi. Se si considera il rapporto percentuale possiamo osservare infatti che Italia viva può vantare una perfetta parità tra uomini e donne. Da notare però che gli appartenenti a questo schieramento sono solo 16. Il Movimento 5 stelle e Azione si attestano sul 46,2%, segue l’alleanza Verdi-Sinistra con il 36,4%. Se si escludono i membri del governo che non sono associabili direttamente a nessun partito o gruppo parlamentare, possiamo osservare che il valore più basso lo registra Forza Italia con il 28,4% di donne rispetto al totale dei propri componenti.

Il grafico mostra la percentuale di donne presenti in ogni formazione politica che possa vantare rappresentanti nelle camere o al governo. Gli esponenti che hanno il doppio ruolo di parlamentare e membro dell’esecutivo sono conteggiati una sola volta. Con “Indipendente” si intendono i componenti del governo che non sono associabili a nessun partito.

FONTE: elaborazione e dati openpolis.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 13 Marzo 2024)

Oltre che in termini strettamente numerici, la rappresentanza femminile può essere valutata anche in base agli incarichi ricoperti. Proprio per analizzare il peso delle donne nel processo decisionale si può ricorrere al nostro indice di forza.

Cos’è l’indice di forza

L’indice di forza è un indicatore originale ideato da Openpolis. Ai politici viene attribuito un punteggio in base agli incarichi ricoperti in parlamento e al governo attraverso un sistema originale di ponderazione di istituzioni, organi e ruoli. Il calcolo dell’indicatore tiene conto di aspetti posizionali (ogni incarico ha un suo peso) e di dinamiche distributive (come le diverse articolazioni contribuiscono all’assetto istituzionale). Ad esempio, se fosse istituito un nuovo ministero senza portafoglio, questo avrà un indicatore di forza più basso rispetto a un ministero con portafoglio.

L’indice di forza serve a valutare il peso di ogni esponente e della formazione politica di appartenenza.

Al tempo stesso, il punteggio attribuito sarà sottratto all’istituzione che precedentemente ne aveva le competenze e in quota parte a tutti i ministeri, perché in consiglio dei ministri vi è un ruolo in più. Aggregando i valori dei singoli esponenti, è possibile valutare la distribuzione della forza tra i gruppi parlamentari, i partiti al governo, per fascia d’età e per genere. Nel caso specifico, ci siamo concentrati su quest’ultimo aspetto.

Dato che la stessa persona può ricoprire più incarichi, oltre alla forza generale è possibile valutare anche indici specifici ponderati esclusivamente sui componenti dell’esecutivo e delle singole camere. Per questo articolo, facciamo riferimento all’indice generale.

Come ogni indicatore l’indice di forza non pretende di misurare tutto. Al momento infatti consideriamo gli incarichi istituzionali al governo e in parlamento, ma non quelli nei partiti. Per fare un esempio quindi, a Elly Schlein è attribuito un valore in base agli incarichi che ricopre alla camera e non per il ruolo di segretaria del suo partito.

Donne e incarichi nelle istituzioni

Sulla base dell’indice che abbiamo appena descritto, possiamo osservare che il peso delle donne è pari al 27,94% mentre gli uomini si attestano sul 71,89%. Una sproporzione molto consistente, superiore anche a quella della rappresentanza numerica. Una dato che potrebbe essere ancora più basso se non fosse per la prima storica presenza di una presidente del consiglio donna, oltre che di 5 ministre.

Detto che in quasi tutte le formazioni politiche è maggiore il peso degli uomini rispetto a quello delle donne, possiamo osservare situazioni molto diverse tra i vari schieramenti. Considerando la somma totale della forza espressa dalle esponenti femminili, ai primi posti troviamo logicamente i partito di governo, a partire da Fratelli d’Italia (10,92%). Seguono Forza Italia (4,05%) e Lega (3,31%). Tra le formazioni che non possono vantare esponenti con incarichi di governo, al primo posto troviamo il Partito democratico con il 3,06%.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 13 Marzo 2024)

Un altro elemento interessante da valutare è quanto le donne contribuiscono alla forza espressa da ciascun schieramento politico. Da questo punto di vista, in termini percentuali, al primo posto troviamo Italia viva (50,67%) dato che la forza complessiva di questa formazione è pari all’1,5% e l’apporto delle donne vale lo 0,76%. Su questi dati pesa logicamente il fatto che Iv sia l’unica formazione che, con l’attuale assetto, può vantare un’equa rappresentanza tra uomini e donne. Seguono Movimento 5 stelle (43,82%) e Alleanza Verdi-Sinistra (41,18%).

Per trovare la prima formazione della maggioranza dobbiamo scendere in questo caso al settimo posto dove ritroviamo Fratelli d’Italia con un contributo femminile alla forza totale del partito del 30,32%. Un dato che fa riflettere considerando che Fdi esprime la presidente del consiglio, ruolo che vale il maggior punteggio in termini di forza. Da notare infine il valore particolarmente basso della Lega, dove il contributo femminile alla forza totale è appena del 16,5%. Occorre tenere presente che i partiti di maggioranza hanno più incarichi da distribuire tra i propri esponenti, sia in termini numerici che di rilevanza. Di conseguenza, la sproporzione nel rapporto di forza tra uomini e donne risulta più marcata.

Andando a vedere le singole esponenti, logicamente, la più influente di tutte è Giorgia Meloni con un indice di forza generale del 4,47%. Un dato che la colloca al primo posto della classifica complessiva, considerando anche gli uomini. Tra le donne con indice di forza più alto troviamo poi la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone (indipendente) che occupa il tredicesimo posto totale con un indice dell’1,35%. Segue la ministra del turismo Daniela Santanché (Fdi) con un indice dell’1,33%.

3 le donne tra i primi 15 esponenti di governo e parlamento per indice di forza.

Per trovare la prima esponente donna che non ricopre incarichi di governo dobbiamo scendere alla 37esima posizione. Qui incontriamo la vicepresidente del senato Licia Ronzulli (Forza Italia). Altre donne con un indice di forza significativo sono le vicepresidenti del senato rappresentanti dell’opposizione. Si tratta di Anna Rossomando del Partito democratico e Maria Domenica Castellone del Movimento 5 stelle.

Foto: GovernoLicenza

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