Cosa si intende per scostamento di bilancio

È una procedura attraverso cui il governo richiede di ricorrere all’indebitamento per finanziare alcune misure. Deve essere giustificata da eventi di eccezionale gravità ed autorizzata dal parlamento a maggioranza assoluta.

Definizione

La costituzione italiana, a seguito di una modifica introdotta nel 2012, impone allo stato il principio dell’equilibrio di bilancio. Sostanzialmente cioè, ogni spesa aggiuntiva deve essere compensata da un’entrata “propria” che la finanzi. Tuttavia in casi eccezionali, come l’emergenza da Covid-19 o l’esplosione della guerra in Ucraina con i suoi effetti negativi anche in termini economici, è possibile sospendere momentaneamente l’applicazione di questa regola. In questi casi infatti è possibile ricorrere all’indebitamento al fine di compensare gli effetti dei cicli economici negativi. Si parla a questo proposito di scostamento di bilancio.

Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.

In base a quanto disposto dall’articolo 6 della legge 243/2012, gli eventi in cui è possibile ricorrere allo strumento dello scostamento di bilancio sono sostanzialmente di due tipologie: 

  • periodi di grave recessione economica relativi anche all’area dell’euro o all’intera Unione europea; 
  • eventi straordinari, al di fuori del controllo dello stato, ivi incluse le gravi crisi finanziarie nonché le gravi calamità naturali, con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del paese.

La richiesta di autorizzazione allo scostamento di bilancio deve essere presentata dal governo al parlamento successivamente a un confronto con la commissione europea. Le camere si esprimono quindi su una relazione predisposta dall’esecutivo in cui viene indicato l’ammontare e la durata dello scostamento oltre alle finalità alle quali si intendono destinare le risorse. La relazione inoltre deve contenere gli aggiornamenti degli obiettivi programmatici di finanza pubblica e il piano di rientro verso l’obiettivo programmatico. La cui durata sarà commisurata alla gravità dell’evento che ha portato alla richiesta di autorizzazione allo scostamento.

Lo scostamento di bilancio è autorizzato se ottiene l’approvazione a maggioranza assoluta (cioè il 50%+1 dei componenti l’organo) di entrambe le camere.

Dati

In base a quanto riportato dal centro servizi della camera, nel corso della XVIII legislatura (2018-2022) le richieste di scostamento di bilancio sono state 12 in totale. Due di queste (una nel 2018 e una nel 2019) risalgono al periodo precedente la pandemia. Altre 8 invece sono state presentate espressamente per contrastare gli effetti del Covid. Negli ultimi 2 casi invece viene fatto riferimento alla delicata situazione internazionale innescata dalla guerra tra Russia e Ucraina. In molte occasioni la richiesta di scostamento di bilancio ha accompagnato la presentazione di Def e Nadef al parlamento.

A queste si aggiungono le 2 presentate dal governo Meloni attualmente in carica. La prima risale al novembre del 2022 e prevedeva in particolare interventi per il contrasto al caro-energia. La seconda invece, presentata nell’aprile del 2023, era stata giustificata con la necessità di finanziare il taglio al cosiddetto cuneo fiscale sul lavoro dipendente.

FONTE: elaborazione openpolis su dati centro servizi della camera.
(consultati: venerdì 28 Aprile 2023)

14 gli scostamenti di bilancio autorizzati dal 2018 a oggi.

Non è semplicissimo riuscire a valutare l’impatto che ogni singola richiesta di scostamento ha sul debito pubblico italiano. Ciò perché la richiesta si può “spalmare” anche su più annualità. Inoltre anche il piano di rientro prevede un percorso molto lungo. 

In base alle elaborazioni del servizio bilancio dello stato è possibile avere una stima dell’impatto che le richieste di scostamento presentate tra il marzo 2020 e il settembre 2022 hanno avuto in termini di indebitamento netto dello stato. Dato che la richiesta di scostamento può “spalmarsi” anche su più anni e che gli orizzonti temporali sono diversi, il grafico sottostante riporta l’andamento stimato dell’indebitamento netto complessivo con il relativo piano di rientro fino al 2034.

Nel 2020, anno dell’esplosione della pandemia, l’indebitamento netto dovuto alle richieste di scostamento di bilancio ammontava 108,3 miliardi di euro. Tale numero va in progressiva diminuzione fino a toccare i 40,4 miliardi di euro nel 2034.

FONTE: elaborazione openpolis su dati servizio bilancio dello stato
(consultati: venerdì 28 Aprile 2023)

Ovviamente bisogna sempre tenere presente che tale andamento è frutto di una stima e che eventuali altre nuove richieste di scostamento potrebbero intervenire a modificare il quadro nel frattempo.

Analisi

Il ricorso all’indebitamento per finanziare le politiche pubbliche rappresenta una dinamica che è tenuta particolarmente sotto osservazione dalle istituzioni europee. A maggior ragione per quegli stati con un debito pubblico consistente, come l’Italia. Dopo il caso della crisi greca esploso nel 2009, i controlli da questo punto di vista sono diventati ancora più stringenti.

Le richieste di scostamento devono essere giustificate da eventi di eccezionale gravità.

Per questo la richiesta di maggiore indebitamento deve essere sempre accompagnata anche dall’aggiornamento del piano di rientro verso l’obiettivo di medio termine (Omt) individuato per ciascuno stato membro ai sensi del patto di stabilità e crescita (Psc). L’Omt è il valore del saldo strutturale di bilancio individuato sulla base dei criteri stabiliti dalla commissione europea. Ai sensi del Psc, ciascuno stato membro deve raggiungere o mantenere il proprio Omt, oppure seguire un percorso di avvicinamento a esso. Questo obiettivo è diverso per ciascun paese Ue ed è determinato sulla base del potenziale di crescita, del livello del debito e delle passività implicite della sua economia.

Con l’esplosione della pandemia da Covid-19 il patto di stabilità è stato sospeso. Questo aveva permesso a tutti i paesi di ricorrere all’indebitamento in maniera più flessibile per sostenere la propria economia in un periodo di grave crisi. A partire dal 2024 però le restrizioni torneranno in vigore. Anche se attualmente è in corso a livello comunitario un processo di revisione del Psc.

Un ultimo elemento da sottolineare riguarda il fatto che le richieste di nuovo indebitamento devono essere prima concordate con la commissione europea. E successivamente approvate dal parlamento con una maggioranza qualificata. 

Nel caso della richiesta di scostamento presentata dal governo Meloni nell’aprile scorso, tale maggioranza non è stata raggiunta in prima battuta a causa dell’assenza contemporanea di molti esponenti della coalizione di centrodestra. Motivo per cui il governo si è visto costretto a riapprovare rapidamente il documento e a ripresentarlo alle camere per una nuova deliberazione.

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