In Ue l’inflazione rallenta, ma pesano i beni alimentari Europa

In Europa continua a esserci una spinta inflazionistica, che tuttavia si è lievemente ridotta durante i mesi estivi. I beni alimentari sono a oggi i più colpiti, mentre l’energia ha raggiunto un tasso negativo.

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Non si è ancora riassorbita la forte spinta inflazionistica che ha colpito l’Europa riducendo il potere di acquisto delle famiglie. Tuttavia durante l’estate si è verificato un lieve miglioramento. Sono 7 i paesi Ue in cui il tasso è addirittura aumentato tra giugno e luglio, mentre in uno (la Svezia) la situazione è rimasta invariata e nei restanti la situazione è cambiata in positivo – seppur relativamente. A trainare i rincari continuano ormai da alcuni mesi a essere i beni alimentari, mentre l’energia ha raggiunto valori negativi.

L’inflazione in Europa, nell’estate 2023

Con inflazione si intende l’aumento generalizzato dei prezzi, dovuto a fattori interni come esterni all’economia del paese.

Ogni mese, l’ufficio statistico dell’Unione europea mette a disposizione le stime sul tasso tendenziale di inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel complesso, il valore ha registrato un lieve calo, che in alcuni paesi risulta piuttosto marcato. Tra giugno e luglio, l’aumento dei prezzi si è ridotto in Estonia di 2,8 percentuali e in Ungheria di 2,4. Anche in Lettonia e nei Paesi Bassi il calo ha superato il punto percentuale. Mentre in 7 stati membri si è registrato un aumento, anche se meno significativo: al primo posto troviamo il Lussemburgo, con +1 punto percentuale.

Nonostante il significativo calo, l’Ungheria continua a essere il paese membro con il tasso più elevato: 17,5%. Seguono Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, tutte sopra il 10%. I tassi più bassi si registrano invece in Belgio e Lussemburgo con rispettivamente l’1,7% e il 2%. Complessivamente nell’area euro il tasso è diminuito, sempre tra giugno e luglio, di 0,2 punti.

5,3% il tasso di inflazione nell’area euro a luglio 2023.

Nell’Unione europea, includendo quindi anche i paesi che utilizzano una valuta nazionale, il dato si attesta invece al 6,1%. Consideriamo qui i tassi tendenziali relativi al mese di luglio. Tuttavia Eurostat ha elaborato anche delle stime riguardo al mese di agosto, che tra le altre cose rilevano un calo abbastanza significativo della spinta inflazionistica in Italia.

Eurostat utilizza l’indice di panieri armonizzato, costruito sull’ipotetica spesa mensile di un europeo medio. Questa metodologia permette di confrontare più paesi all’interno dello spazio comunitario. Il dato rappresenta la differenza percentuale tra l’indice dei prezzi registrato nel medesimo mese di due anni consecutivi. Per formare l’aggregato dell’area euro si tiene conto del peso che ogni singolo paese ha sui vari settori di spesa. I valori relativi al mese di agosto, disponibili solo per i singoli paesi e non per l’area euro nel suo complesso, costituiscono delle stime.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: giovedì 31 Agosto 2023)

In Francia e Spagna il tasso è lievemente aumentato tra i mesi di luglio e agosto, mentre in Germania e soprattutto in Italia si è registrato un calo (rispettivamente -0,4 e -1,2 punti percentuali tra giugno e agosto). Anche se permangono i rincari, i valori si stanno progressivamente abbassando.

I beni alimentari sono ancora i più colpiti

Nonostante inizialmente sia stata soprattutto la componente energetica a essere interessata dalla spinta inflazionistica, dall’inizio del 2023 sono i beni alimentari a trainare i rincari. Soprattutto visto il parallelo calo del tasso di inflazione sull’energia, che da marzo ha raggiunto valori negativi.

Eurostat utilizza l’indice di panieri armonizzato, costruito sull’ipotetica spesa mensile di un europeo medio. Questa metodologia permette di confrontare più paesi all’interno dello spazio comunitario. Il dato rappresenta la differenza percentuale tra l’indice dei prezzi registrato nel medesimo mese di due anni consecutivi diviso per macrosettori. Per formare l’aggregato dell’area euro si tiene conto del peso che ogni singolo paese ha sui vari settori di spesa.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: giovedì 31 Agosto 2023)

Continua a calare il tasso per i beni energetici. Diminuisce anche la componente alimentare che tuttavia continua a rappresentare il settore più colpito, ormai da diversi mesi. Restano invece sostanzialmente stabili i beni industriali non energetici (-0,5 punti percentuali) e i servizi (+0,2).

Per quanto riguarda l’Italia, l’inflazione dei beni alimentari è leggermente inferiore rispetto alla media dell’area euro (10,9% nel mese di luglio). Al contrario, l’energia è al di sopra del valore medio, attestandosi allo 0,6% a luglio e per la prima volta su un valore negativo (-0,1%) ad agosto.

Foto: Gary Sandozlicenza

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